Il dolore condiviso è un elemento aggregante
[Questa storia è basata su materiale fornito dalla Association for Psychological Science: clicca su questo link: http://www.psychologicalscience.org/ ]
Secondo i risultati di alcune nuove ricerche pubblicate su Psychological Science, rivista della Association for Psychological Science, quello che, nelle dinamiche di gruppo, non uccide, fortifica.
Le esperienze dolorose sperimentate insieme possono cambiare il comportamento di un gruppo, promuovendo i legami e la solidarietà.
Tale ricerca suggerisce che il dolore, pur non essendo un’esperienza piacevole, può veramente avere conseguenze sociali positive, agendo come una sorta di “collante” che, nei gruppi, è in grado di promuovere la coesione e la solidarietà.
“I risultati delle nostre ricerche dimostrano che il dolore è un elemento particolarmente significativo, nel produrre legami e cooperazione tra coloro che condividono esperienze di sofferenza”, afferma lo scienziato psicologo e coordinatore di ricerche Brock Bastian, della New South Wales University in Australia. “I risultati hanno fatto chiarezza sul perché, tra soldati o altri che condividono difficoltà ed esperienze dolorose, possa svilupparsi il cameratismo.”