La nostra Unità – Serie: Unità teosofica
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Published: Friday, 19 June 2015 08:33
John Vorstermans – Nuova Zelanda
La consapevolezza dell’unità giace dormiente nel profondo di tutti noi. Siamo molto poco consapevoli della vera Unità, quella descritta nella tradizione teosofica, perché ci focalizziamo sulla separazione, che è un aspetto dominante della coscienza o consapevolezza della nostra personalità. Essendo l’attenzione di quest’ultima concentrata in maniera predominante su kama-manas, la mente del desiderio, essa è rivolta verso l’esterno, attraverso i sensi tramite i quali percepisce la sua realtà.
La sacra saggezza, comunque, ci insegna che la vera realtà non si trova nel mondo esteriore, ma piuttosto in noi stessi. Per trovarla dobbiamo lasciare andare quanto attiene al mondo di fuori ed intraprendere il viaggio interiore, così da risvegliare in noi una consapevolezza più profonda e riuscire finalmente a sperimentare questa Unità. Blavatsky parla di questo ne La Voce del Silenzio quando descrive le tre Aule della Sapienza che attraversiamo nel risvegliarci: l’Aula dell’Ignoranza, l’Aula dell’Apprendimento e l’Aula della Saggezza. Ciascuna di esse, nel cammino, deve essere lasciata alle spalle.

La Società Teosofica, in quanto organizzazione, si è ramificata in molte direzioni diverse, riscontrabili nei differenti movimenti teosofici attuali. Tutto ciò può essere visto come una cosa salutare, se consideriamo che cos’è la Teosofia. Prendiamo come esempio il movimento buddista, che presenta differenze di insegnamento e di indirizzo tra le scuole Theravada e Mahayana. Il loro approccio nello studio del Buddismo è abbastanza diverso, ma il valore che ciascuna di esse porta al mondo deve essere comunque riconosciuto. Lo stesso vale per i vari movimenti teosofici al giorno d’oggi. Ciascuno di essi ha il proprio modo di esplorare e comprendere la Teosofia e si sforza di aiutare a rendere il mondo un riflesso di quell’Unità di cui stiamo parlando.
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