Finestra dell'umiltà
I giovani spesso chiedono: "Perché dobbiamo essere umili? Non è sufficiente fare del bene alla società? Che bisogno ha dell’umiltà un assistente sociale o un capo di Stato?". Ricordiamo che Dio è l’artefice e l'uomo è solo il Suo strumento. Cesseremmo di essere orgogliosi se crescesse in noi la consapevolezza che Dio è il lavoratore, l'aiutante e il salvatore delle nazioni. Zarathustra offre un'immagine vivida dell'inferno, dicendo che lì ci sono tante anime quanti sono i crini della criniera di un cavallo, e sono vicine l'una all'altra come le nostre orecchie lo sono ai nostri occhi, eppure ognuno si sente solo! È questo senso di solitudine che è alla radice dell’infelicità nel nostro mondo moderno. La ricchezza della vita è fondata nel riconoscimento che nel nostro lavoro siamo in contatto e dipendiamo dal divino.
L'umiltà non è autocondannarsi, ma è rinunciare a se stessi; il massimo dell’umiltà è quando ci consideriamo niente e comprendiamo che Dio è il potente artefice. Così, ad esempio, nel creare una Nuova India, Egli opera attraverso di noi se siamo sufficientemente umili. Oggi ci sono giovani che non credono a Dio nel senso convenzionale, ma desiderano essere al servizio della nazione e sentono che ciò di cui c'è bisogno non è l'umiltà, bensì la volontà di potere, l'aggressività e la durezza. Tuttavia, l'umiltà è un requisito perfino dello spirito più profondo della vita moderna.
I due aspetti della vita moderna sono la passione per la scienza, o la conoscenza, e l'amore per l'attività. Senza dubbio, i giovani possono aiutare l'India con ricerche e attività scientifiche, a condizione che abbiano volontà di imparare e uno spirito umile. Alcuni di loro mostrano una tendenza antiscientifica a parlare senza avere alle spalle la disciplina dello studio. Il rispetto per la verità rende il cuore umile. La caratteristica principale dei "veggenti della scienza" è quella mostrata da Newton, il quale disse di essere stato un bambino che raccoglieva sassolini sulla riva della conoscenza, poiché la visione della scienza è la visione dell'Infinito. In quella natura infinita ci sono mondi su mondi e l'intera Terra non è che una briciola. Allo stesso modo, l'infinità della natura sta sia nel minuscolo granello di sabbia e sia negli esseri "microscopici".
Il regno della conoscenza è un universo sconfinato, quindi lo scienziato deve diventare umile; solo allora potrà apprendere i segreti della natura. "Siediti di fronte ai fatti come un bambino e segui umilmente la natura ovunque ti conduca, altrimenti non imparerai nulla", dice Huxley.
Un uomo d'azione deve essere umile? Chiunque lavori per la società, per il proprio Paese o per la causa a lui cara si renderà conto che, dopo aver lottato per tanto tempo, è riuscito a fare ben poco! Più una persona agisce, più diventa umile. Il sentimento che cresce in ogni servitore dell'ideale, dopo anni di lavoro, è: "Cosa può fare un uomo da solo?". Sebbene oggi siano molti coloro che si ribellano allo spirito di umiltà, ci sono gruppi di persone sparse nel mondo che credono nella beatitudine: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli". "E la fede che si approfondisce ogni giorno dentro di me è che i poveri in spirito costruiranno il nuovo tempio della libertà", scrive Sadhu Vaswani (East and West Series, gennaio 2025). L'umiltà può essere considerata una forma di modestia spirituale, che si manifesta quando comprendiamo il nostro posto nell'ordine delle cose. È una virtù indispensabile per un aspirante spirituale. Se è sincera, ovvero il non pensare a se stessi o alla propria personalità più di quanto si dovrebbe, è una qualità meravigliosa, senza la quale non si può raggiungere la saggezza, afferma La Voce del Silenzio. Chi vuole comprendere la verità deve essere abbastanza umile da mettere da parte i propri preconcetti; se invece vi si aggrappa non potrà mai realmente acquisire una nuova idea o un nuovo punto di vista.
È quando si agisce per - e come - il sé di tutte le creature che si diventa veramente grandi e, in tale grandezza, risiede la vera umiltà. Un individuo umile è orientato verso gli altri e apprezza il benessere altrui, a volte fino al punto di dimenticare se stesso. Il libro mistico La Luce sul Sentiero insegna che "il potere che il discepolo bramerà è quello che lo farà apparire come niente agli occhi degli uomini".
Ci viene chiesto di coltivare la più alta pazienza, che è una linea sottile tra orgoglio e umiltà. Come potremmo essere orgogliosi se siamo così piccoli? Come osiamo essere umili se siamo così grandi? In entrambi i casi, siamo blasfemi. Ma tra questi due estremi c'è un punto, "né troppo in alto né troppo in basso", e lì possiamo stare tranquilli, senza essere oscurati da nessun uomo, per quanto grande, perché ognuno di noi contiene le potenzialità di ogni altro.
L'umiltà è la libertà dall'orgoglio e dall'arroganza. Si dice che i due nemici più potenti da combattere nella battaglia spirituale e gli ultimi a essere sconfitti siano i desideri sessuali e l'egoismo. Tra questi due, l'orgoglio o il senso di separatezza è il più difficile da superare. L'egoismo, o orgoglio, ha molte roccaforti. Se viene sconfitto nel suo aspetto grossolano, riappare nel suo aspetto sottile. Ci sono molte storie di saggi ed esseri spiritualmente avanzati che, anche dopo aver compiuto grandi progressi, mostrano orgoglio o egocentrismo. Può emergere come un atteggiamento di “sono più santo di te" o come orgoglio per i propri successi intellettuali, psichici o spirituali.
Lao Tzu, filosofo cinese, considera l'umiltà una qualità indispensabile, soprattutto per un leader o un governante. Afferma che si può essere una guida tra gli uomini se si riesce a evitare di anteporre se stessi agli altri. Chi è grande deve fare dell'umiltà il proprio fondamento. "Il Saggio non si aspetta alcun riconoscimento per ciò che fa; ottiene meriti ma non se li attribuisce; non desidera ostentare il suo valore". Pertanto, "sebbene egli li preceda, non lo vedono come un'offesa. Perciò, tutta l'umanità gioisce nell'esaltarlo e non si stanca di lui". Una volta che comprendiamo che il SÉ risplende in tutti ma non allo stesso modo, il nostro egoismo si dissolve nel nulla.
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Questo articolo è stato pubblicato anche su The Theosophical Movement. Questo il link ad altri articoli pubblicati su questa eccellente rivista link: https://www.ultindia.org/magazines/tm.html