Jan Nicolaas Kind – Brasile
NOTA DEL REDATTORE: La stesura del seguente articolo in vista della sua pubblicazione è stata ultimata qualche tempo prima del recente raduno ITC Zoom tenutosi dal 28 luglio al 1 agosto. Si è deciso di pubblicarlo dopo il 1 agosto per fugare la falsa idea che lo scopo dell'autore fosse quello di pregiudicare quella conferenza. Il rinvio della pubblicazione ha pure permesso di aggiungere nella parte finale un altro link YouTube che connette alla versione registrata del "discorso di apertura" del leader del TSPL.
Uno sguardo alla Dichiarazione e Scopi delle International Theosophy Conferences, al loro sviluppo, alle loro attività e a ciò che è andato per il verso sbagliato.
G. de Purucker (1938)
Nel tentare di mantenere intatta la purezza degli insegnamenti della Saggezza Divina, per noi benedizione, cerchiamo di non cadere mai in atteggiamenti dogmatici, che decreterebbero la morte della libera coscienza, del libero pensiero, del libero parlare, di tutte le sane e legittime libertà nella Società Teosofica.
(G. de Purucker, The Theosophical Forum - gennaio 1940)
INTRODUZIONE – un modesto inizio e oltre
Al loro esordio le International Theosophy Conferences (ITC), un’iniziativa altamente ambiziosa, dovevano rappresentare e mettere insieme ricercatori senza pregiudizi provenienti dalle varie correnti teosofiche. Il loro scopo principale era che i partecipanti imparassero gli uni dagli altri e, più importante ancora, che cadessero quelle barriere che per così tanti decenni li avevano separati. Come tale, l’organizzazione, l’ITC, non doveva trasformarsi in uno strumento per i Maestri, occupandosi di presentare la Teosofia al mondo attraverso gli scritti o gli insegnamenti di Helena Blavatsky. A tale scopo specifico esistevano già, da più di un secolo, delle Società Teosofiche e dei gruppi ben consolidati e rispettati.
UN QUADRO GENERALE
Dopo una quindicina d’anni di incontri piuttosto informali e locali, soprattutto negli Stati Uniti, e sotto la guida di Wiley Dade, uno studente della LUT, le ITC, nate nel 2008, iniziarono a crescere in un ente più strutturato, con incontri annuali internazionali ben organizzati a L’Aja, in Olanda (2010), Julian, in California (2011), Olcott, Wheaton, nell’Illinois (2012) e New York (2013). Il grande salto in avanti avvenne nel 2014 quando le ITC tennero l’incontro annuale al Centro Teosofico Internazionale di Naarden, in Olanda. Questo effettivamente era il 16° incontro delle ITC, dal loro umile inizio negli Stati Uniti. Era assai chiaro che l’incontro in Olanda avrebbe determinato l’ulteriore sviluppo delle ITC.
I meeting che seguirono si tennero a L’Aja, in Olanda (2015), Santa Barbara, in California (2016), Filadelfia, in Pennsylvania (2017), Berlino, in Germania (2018) e Olcott, Wheaton, nell’Illinois (2019). A causa della pandemia da Covid-19 l’incontro previsto a Brasilia, in Brasile, dovette essere cancellato e venne sostituito da uno Zoom meeting.
UNO SGUARDO PIU’ DA VICINO
L’incontro delle ITC presso il Centro Teosofico Internazionale di Naarden, in Olanda, del 2014, fu proficuo nel riunire Teosofi delle varie organizzazioni, Teosofi non affiliati e altri autentici ricercatori.
Data l’importanza dell’ideale, osserviamo più dettagliatamente come si sono effettivamente svolti gli eventi.
Gli inviti a partecipare alle ITC 2014 furono estesi a tutti i principali funzionari della Società Teosofica di Adyar di tutto il mondo - Segretari Generali, Presidenti Nazionali, Presidenti delle Federazioni – e molti parteciparono. Anche il Presidente Internazionale della S.T. di Adyar ricevette un invito, che accettò, prendendo così parte all’evento. Fu un momento gioioso e vivace.
Per spiegare cosa le ITC propugnavano e speravano di ottenere, in quella occasione Jim Colbert, inimitabile padre nobile e visionario idealista della prima ora, fornì meticolose precisazioni, usando sette dichiarazioni che lesse ad alta voce mentre le parti rilevanti dei testi venivano proiettare su un grande schermo. Dopo aver letto ciascuna di esse, Jim le spiegava meglio. I suoi commenti erano intensi e immensamente profondi. Per trasparenza, qui vi sono due dei complessivi sette utilizzati da Jim:
- Le International Theosophy Conferences esaminano il percorso che tutte le organizzazioni teosofiche possono seguire per servire l’umanità in modo solidale, rispettoso e costruttivo, unite spiritualmente e in profonda cooperazione, pur rimanendo ciascuna fedele a quanto sostiene e promulga.
- Le International Theosophy Conferences hanno lo scopo di mantenere viva la Teosofia per le future generazioni, non tornando a Blavatsky, ma guardando al futuro con Blavatsky. Inoltre, attraverso le loro conferenze annuali, riuniranno rappresentanti delle varie organizzazioni teosofiche e studenti di Teosofia impegnati a diffondere la Teosofia come presentata da H.P.B. e dai Maestri.
Jim Colbert parla
Per seguire il discorso tenuto da Jim Colbert durante le ITC 2014, si può usare questo link:CLICCA QUI
Queste affermazioni spiegano che la ragion d’essere e gli scopi delle ITC vennero condivisi, fin dall’inizio dell’evento, con i partecipanti, mentre la Dichiarazione di Naarden venne stilata solo alla fine delle ITC 2014. Pertanto, fino al 2014, durante un periodo di approssimativamente 15 anni, le ITC avevano operato senza alcuna dichiarazione o scopi. La Società Teosofica Point Loma Blavatskyhouse (da qui in avanti STPL) si era presa cura di tutta l’attrezzatura tecnica, con varie telecamere, schermi televisivi, quadri di mixaggio, microfoni senza fili e strumenti di registrazione. Sebbene sia stato un evento molto piacevole, i relatori della S.T. di Adyar ricordano molto bene che venne loro specificatamente richiesto di non menzionare i nomi di, e di non fare riferimenti agli scritti di C.W. Leadbeater, Annie Besant o J. Krishnamurti.
Sebbene nelle 7 dichiarazioni presentate da Jim Colbert fosse indicato che quanto trasmesso da H.P.B. e comunicato dalle Lettere dei Maestri era il punto di partenza comune per tutte le organizzazioni teosofiche esistenti, non ci si riferì mai a H.P.B. come a una fonte indiscutibile o a un’autorità di qualche specie.
Eppure, questa è la dichiarazione che venne realizzata a quello stesso evento a Naarden durante il quale Jim parlò:
DICHIARAZIONE DI NAARDEN (2014)
- Nel rispetto per le diversità e per la libertà delle varie correnti teosofiche, ci impegneremo ad agire come un Faro di Luce per diffondere la Teosofia nel mondo, coerentemente con* gli insegnamenti di H.P. Blavatsky e dei suoi Maestri. Rafforzeremo il Movimento Teosofico in modo antidogmatico e attraverso una cooperazione armoniosa, affinché sia di beneficio all’umanità.
- Lavoreremo in spirito di unità e fratellanza affinché la Teosofia divenga una forza vivente nel mondo.
- Ci impegneremo attraverso lo studio, la pratica e la mutua ispirazione per diffondere e mantenere vivi gli insegnamenti per le future generazioni.
* coerentemente con, ovvero in armonia con – conformemente a – in linea con
Ufficialmente questa dichiarazione doveva essere composta dai suggerimenti dati da tutti i partecipanti.
I partecipanti mentre lavorano insieme nella Besant Hall, ITC 2014, Naarden, Paesi Bassi
Ai rappresentanti delle varie organizzazioni teosofiche venne chiesto di aiutare a stilare la versione finale della Dichiarazione di Naarden. Coloro che vi presero parte (questo ebbe luogo a fine giornata, dopo un intenso lavoro), in seguito ad alcune deliberazioni si trovarono coinvolti in una discussione piuttosto accesa.
Sembrava, in particolare, che il leader della STPL fosse molto preso dal forzare una certa frase nella Dichiarazione di Naarden:
“… diffondere la Teosofia nel mondo, coerentemente con* gli insegnamenti di H.P. Blavatsky e dei suoi Maestri”.
I membri della ST di Adyar che erano presenti non si sentivano a loro agio con la prima frase proposta perché qui, in contrasto con le dichiarazioni che Jim Colbert aveva presentato loro all’inizio dell’evento, improvvisamente quello che le ITC stavano per intraprendere nel corso di future attività doveva essere pienamente coerente con gli insegnamenti di H.P. Blavatsky e dei suoi Maestri.
La tarda serata di agosto a Naarden, alla fine di un memorabile incontro delle ITC 2014, portò alla luce una eclatante e fondamentale differenza nell’approccio, almeno tra due delle tradizioni teosofiche.
Un partecipante brasiliano, membro della ST di Adyar, osservò che la prima frase, così come veniva proposta, non era in linea con la Risoluzione sulla Libertà di Pensiero di Adyar. Ma il leader della STPL, in maniera esplicita e senza alcuna esitazione sull’argomento, apparentemente determinato a far aggiungere quella frase, non essendo a conoscenza né avendo familiarità con questa fondamentale risoluzione della ST di Adyar, ne ignorò i commenti. Il risultato di questo disaccordo fu che tutti i partecipanti di Adyar, eccetto uno, chiaramente a disagio con gli sviluppi della serata, lasciarono presto la riunione per andare nei loro alloggi. Così accadde che questa frase controversa, inappropriata e offensiva fu, sfortunatamente, ma raggiungendo lo scopo, inserita nella Dichiarazione di Naarden.
Subito dopo le ITC 2014 venne pubblicata la Dichiarazione di Naarden, che immediatamente scatenò su Internet discussioni tese. Molti membri della ST di Adyar di tutto il mondo sentirono che riunirsi sulla piattaforma ITC era divenuto discutibile, proprio per quella prima frase.
La frase con l’asterisco* che si trova in fondo alla Dichiarazione venne inserita più avanti, dopo il raduno di Naarden, per essere certi che non ci fossero malintesi.
- ad esempio in armonia con
- conformemente a
- in linea con (i suoi insegnamenti).
L’enfasi è su una pre-condizione.
È ovvio che in armonia con, conformemente a e in linea con, confermano H.P.B. quale unica autorità.
Per esaminare ulteriormente gli scopi delle ITC quali emersero dopo il 2014 è necessario uno sguardo complessivo a quei fini. Questi vennero introdotti un po’ di tempo dopo l’incontro di Naarden del 2014.
SCOPI DELLE ITC
La International Theosophy Conferences Inc. è una piattaforma dove si incontrano alcune organizzazioni teosofiche e tutti i sinceri studiosi di Teosofia. Da qui si evince che le ITC normalmente non operano come altri enti teosofici, diffondendo la Teosofia, ma sono impegnate a connettere tutti i Teosofi, sostenendoli nella loro causa comune, alla luce degli scopi delle ITC, che sono:
- mantenere i principi del Movimento Teosofico Moderno presentati da H.P.B. come un potere vivente nella mente e nel cuore dell’Umanità, incoraggiandone l’approfondimento alla luce dei suoi insegnamenti.
- promuovere una comunicazione interpersonale significativa, la comprensione e il rispetto tra le principali correnti teosofiche, stimolando al contempo una continua Unità spirituale.
- essere una piattaforma per il sostegno e la sponsorizzazione delle International Conferences annuali delle Organizzazioni Teosofiche.
- Unire le persone nella condivisione della Filosofia teosofica, studiando e ulteriormente esaminando Religione, Filosofia e Scienza da una prospettiva teosofica.
Il paragrafo introduttivo mette in luce la funzione della piattaforma ITC e pone in rilievo che le ITC NON sono un’altra organizzazione teosofica (veicolo). Esso inoltre afferma che le ITC vogliono connettere e sostenere tutti i Teosofi. Questo supporto comunque dipende da un saldo presupposto perché c’è un requisito specifico:
… sostenerli nella loro causa comune, alla luce degli scopi delle ITC…
Lo scopo numero 1 è:
mantenere i principi del Movimento Teosofico Moderno presentati da H.P.B. come un potere vivente nella mente e nel cuore dell’Umanità, incoraggiandone l’approfondimento alla luce dei suoi insegnamenti.
Nella Dichiarazione di Naarden (2014) Helena Blavatsky è considerata la sola autorità “del Movimento Teosofico Moderno presentati da H.P.B. … alla luce dei suoi insegnamenti” è la frase che lo afferma.
È evidente, analizzando questo scopo numero 1, che tutto è subordinato alla piena accettazione dell’indiscussa autorità di H.P.B. I numeri 2, 3 e 4 degli Scopi sono validi e possono essere applicati solo se il primo viene totalmente accettato.
Poiché la parola INSEGNAMENTO/I viene usata spesso, propongo le seguenti riflessioni:
ci si può fare qualche domanda riguardo all’uso della parola insegnamento. Questa lettera non è il posto adatto per lanciare un lungo dibattito intellettuale riguardo gli insegnamenti di Helena Blavatsky, ma per il bene di questi mi chiedo: di quali insegnamenti stiamo parlando?
William Kingsland
Il ben noto teosofo inglese William Kingsland (1855-1936) scrisse queste righe:
“… Ella ha fatto qualcosa di più che insegnarci un nuovo sistema filosofico, ha messo insieme i fili delle nostre vite, quelli che corrono indietro nel passato, e in avanti verso il futuro, (…) e ci ha mostrato il modello che stavamo tessendo e lo scopo del nostro lavoro”.
Non ci ha forse trasmesso l’Antica Saggezza semplicemente mostrandoci un Cammino che potevamo scegliere di percorrere? Non ha forse reintrodotto una filosofia da lungo tempo dimenticata? Quello che lei ci ha donato era suo personale o non ha forse raccolto e riassemblato le Leggi dimenticate che regolano l’Universo?
Helena Blavatsky, quando parlò del suo libro più conosciuto, La Dottrina Segreta, molto francamente disse:
Posso ripetere quello che ho sempre affermato, e che ora rivesto con le parole di Montaigne: “Signori, ho qui fatto solo un mazzolino di fiori scelti, e non vi ho messo niente di mio se non il nastro che li tiene uniti”.
Un ulteriore esempio di come le ITC abbiano usurpato il compito delle organizzazioni teosofiche è attestato in una ulteriore “Dichiarazione”, questa redatta nel 2017 all’incontro annuale, che quell’anno si svolse a Filadelfia:
LA DICHIARAZIONE DI FILADELFIA (2017):
Ci impegniamo a promuovere la creazione di conferenze di lavoro che sfruttino il genio unico delle varie correnti teosofiche:
- identificando temi scottanti che necessitano di una soluzione da un punto di vista teosofico
- studiando e meditando sugli insegnamenti teosofici, selezionandone i principi più rilevanti
- traducendo questi ultimi in un linguaggio moderno
- Sviluppando pure e semplici applicazioni (prodotti)
- ispirando, incoraggiando o aiutando le varie correnti od organizzazioni teosofiche a “entrare nell’arena” per offrire queste soluzioni.
Tale dichiarazione somiglia più a un giuramento, blatera con riferimenti vaghi a “temi scottanti” e “prodotti” e fu probabilmente composta “nella concitazione della conferenza”. Essa incoraggia le organizzazioni teosofiche ad andare fuori nel mondo, l’arena, per essere più precisi, per offrire soluzioni. Non è forse quello che tutti i Teosofi e le loro rispettive organizzazioni hanno sempre fatto fin dal 17 novembre 1875, dopo aver letto e studiato la lettera del Maha Chohan? Non c’è correlazione di nessun genere con alcuno dei principi delle precedenti ITC che erano stati così vincolanti e distintivi nei primi incontri. Non c’è menzione della funzione della piattaforma, tale da portare a conoscenza quanto altri avevano intrapreso nel loro impegno teosofico.
Quando i 5 punti vengono debitamente analizzati, questi sembrano somigliare più a una dichiarazione della STPL.
Nei 7 anni intercorsi dall’incontro di Julian le ITC sono divenute un’entità, gestite e amministrate totalmente dalla STPL: essa ha la netta maggioranza nel rendere disponibile la strumentazione tecnica, nel prendersi cura dell’amministrazione completa dei membri, nel redigere la newsletter The Bee, organizzare gli incontri mensili del Consiglio.
IMPOLLINAZIONE INCROCIATA
Un modo... o due modi?
Secondo la descrizione che l’ITC fa dell’impollinazione incrociata esiste per certo un fenomeno chiamato falsa Teosofia. Ammantata di lunghe espressioni fiorite c’è la frase seguente, alla fine di un paragrafo che si riferisce all’impollinazione incrociata:
“Impollinazione incrociata non significa una diluizione o un miscuglio di teosofia pura con quella falsa!”.
Il compito peculiare delle ITC, quello di riunire tutti gli studenti sinceri della teosofia a prescindere dalle loro convinzioni e affiliazioni, è ora pesantemente pregiudicato. Vi sono sia la falsa sia la pura Teosofia, secondo gli autodesignatisi “custodi” della piattaforma ITC.
RICHIESTA DI TESTI PER L’EDIZIONE 2021 DELLE ITC
Dall’annuncio dal sito web delle ITC 2021:
Linee guida per la richiesta: mandare una equilibrata varietà di selezioni da insegnamenti teosofici e da altre fonti, antiche e/o moderne, in conformità con gli insegnamenti di H.P. Blavatsky e dei suoi Maestri (vedi la nostra ‘Dichiarazione di Naarden’).
I testi devono essere tratti da pubblicazioni teosofiche.
È completamente sbagliato e semplicemente folle insinuare che la vasta e veramente straordinaria mole di letteratura teosofica pubblicata da autori e studiosi della ST di Adyar dopo il trapasso di H.P.B. sia solo interpretazioni delle interpretazioni. Quest’ultima espressione viene usata spesso nei circoli della STPL.
È un totale fraintendimento di quello che si ritiene siano le ITC insistere continuamente, come il direttivo delle ITC sta facendo, sul fatto che solo attraverso letture e lo studio della cosiddetta letteratura fondamentale si possa trovare la pura e vera Teosofia; questa linea di pensiero è pericolosamente dogmatica e ostacola il libero pensiero.
In tale contesto, coloro che giurano che la vera Teosofia, o Verità, in questo caso, si può acquisire solo attraverso letture di letteratura fondamentale [core teachings) dovrebbero molto attentamente riconsiderare la parola FONDAMENTALE.
Osserviamo il nucleo di una mela [apple core] , per esempio, che cosa vi troviamo, così come nel nucleo di molti altri frutti? Sì, vi troviamo dei semi, e cosa accade quando quei semi vengono piantati da qualche altra parte? Sì, nel caso della mela, alla fine nasceranno altri alberi di melo.
CHI DETERMINA ALLORA IL “VERO” E IL “FALSO”?
Sotto l’eccessiva influenza dominante della STPL, le ITC sono divenute un credo, dato che vi sono condizioni, regole, requisiti, insegnamenti – sui quali ora si misurano e giudicano l’armonia, la conformità e la coerenza di ciascuno. Tutte queste parole o frasi sono strumenti mentali che impediscono ogni ricerca vera e aperta. Le condizioni sono poste in modo tale che prima che accada qualsiasi cosa è necessario essere d’accordo. Leggiamo che vi sono una vera e una falsa Teosofia. Pertanto sorge una domanda: chi sono coloro che determinano questo? Chi sono gli individui abili, competenti, vecchi e saggi abbastanza per giudicare cos’è e cosa non è, cos’è vero e cos’è falso, cos’è in linea con, cos’è conforme, cos’è coerente con, o meno?
La risposta non è difficile; queste sono le stesse persone che molto diligentemente e deliberatamente hanno aggiunto le condizioni qui sopra descritte, così da mantenere il loro particolare modo di concepire le cose, approcciando e insegnando la Teosofia sicuri, protetti e in prima linea. Temono forse qualcosa?
In tutto quello di cui ho parlato fin qui diventa chiaro come il sole che i “deliberanti” hanno assunto un atteggiamento impositivo. La STPL, che ha il pieno controllo delle ITC, non ha lasciato spazio a dubbi: c’è solo un modo per studiare la Teosofia ed è il loro. In termini semplici: a meno che non si accetti in pieno il loro modo di pensare, non c’è via verso la Verità. C’è un palese riferimento alla falsa e alla vera Teosofia, comunque senza chiarire esplicitamente che cosa si intenda con vero e falso.
Andando appena un po’ più in profondità, presto si scopre da dove venga la STPL. Leggendo le loro pubblicazioni, guardando le registrazioni dei loro incontri o gli eventi trasmessi in diretta online e osservando il loro leader, questa linea di pensiero è basata su una “fede” assoluta nel fatto che le pubblicazioni teosofiche della prima generazione, quelle cosiddette della linea originaria, a cominciare ovviamente da H.P.B., con tutto ciò che rappresenta, sono sotto attacco e hanno bisogno di essere preservate e protette, come dichiara continuamente la STPL, contro fraintendimenti, cattive interpretazioni o falsificazioni. Storicamente parlando, questo approccio autoritario è parte del DNA della STPL da molti decenni.
Essi sono i Guardiani dell’Acqua Pura. Guarda un po’, gli scritti di Helena Petrovna Blavatsky, tanto quanto le Lettere dei Maestri sono ora state elevate a bibbia. Sono assoluti. Non possono essere messi in discussione, né fatti oggetto di dibattito.
Copertina delle Note di Bowen, con ringraziamenti alla Olcott Memorial Library a Olcott, Wheaton
Nelle Note di Bowen, un resoconto di studi compiuti con H.P.B. a Londra poco prima del suo trapasso nel 1891, vennero date queste linee guida:
Avvicinatevi alla DS [La Dottrina Segreta] (dice H.P.B.) senza alcuna speranza di ricavarne la Verità ultima dell’esistenza, o con qualche idea che non sia quella di vedere quanto lontano può portare verso la Verità. Considerate lo studio un mezzo per esercitare e sviluppare la mente mai toccata da altri studi (Ianthe H. Hoskins, Fondamenti di Filosofia esoterica, ETI Edizioni, Vicenza, 2021 pag. 71).
Perché questa ostinazione militante sulla stretta adesione alla “Essenza della Teosofia” ripugna a molti Teosofi e certamente a tutti i veri liberi pensatori? Perché assolutizzare qualsiasi assunto, a prescindere da quanto illustre possa esserne l’autore e da quanto luminosa sia la sua luce, è diametralmente opposto alla libertà di pensiero, che è la linfa vitale della ricerca teosofica.
LA RISOLUZIONE
La risoluzione sulla LIBERTA’ DI PENSIERO è stata adottata dal Consiglio Generale della Società Teosofica di Adyar nel 1924. La si trova stampata, in seconda pagina, su ciascun numero di The Theosophist
Libertà di pensiero (frammento)
…Nessun docente o scrittore, da Helena Petrovna Blavatsky in poi, ha il diritto di imporre ai membri i propri insegnamenti od opinioni. Ogni membro ha la stessa facoltà di seguire qualsiasi corrente di pensiero, ma non può in alcun modo forzare la scelta degli altri…
Alcune considerazioni sulla Libertà di pensiero:
- in un commento nel numero autunnale 1987 di The American Theosophist, l’allora presidente nazionale, Dorothy Abbenhouse scriveva:
i Membri della Società sono liberi di pensare, di credere, di lavorare per qualsiasi verità considerino valida; allo stesso tempo ciascuno di essi deve rispettare la libertà, di tutti gli altri, di trovare la propria verità.
- David P. Bruce, Segretario Nazionale della Società Teosofica in America afferma:
condividere le idee teosofiche con le persone è una cosa, imporre tali idee è un’altra. Per esempio: la Teosofia ha fatto una grande differenza nella mia vita. Pertanto desidero farti beneficiario della mia infallibile saggezza. Questo può suonare un tantino esagerato, ma forse non così tanto. Un sincero desiderio di aiutare può talvolta trasformarsi in un sottile desiderio di esercitare il controllo su colui che riceve il nostro beneficio.
- Il dr. John Algeo, già Vice-Presidente Internazionale della ST Adyar, in un opuscolo intitolato: COSA DOVREBBERO STUDIARE I GRUPPI TEOSOFICI? scrive:
La dichiarazione della “Libertà di pensiero” (scritta da Annie Besant nel 1923 e approvata dal Consiglio Generale nel 1924) è una chiara ed inequivocabile affermazione sulla natura non dogmatica della Società Teosofica, che garantisce agli individui il diritto di accettare o rifiutare qualsiasi idea teosofica (o di altro genere) vogliano e di appartenere a qualsiasi organizzazione o scuola di pensiero fuori della Società Teosofica desiderino.
- Ali Ritsema, già Segretario Generale della Sezione Olandese della ST di Adyar scrisse, nel suo articolo intitolato “LAWFULNESS” [Legittimità]:
Osserviamo che la completa libertà di pensiero in sé è basata sulla Legittimità per il fatto stesso che… ciascun essere umano è lui/lei stesso il proprio legislatore…
… comprendere la libertà di pensiero è la più grande difficoltà per l’uomo in questa nostra fase di evoluzione…
OSSERVAZIONI
- La risoluzione sulla Libertà di pensiero è un pilastro incrollabile nel “pensiero di Adyar”. L’attuale presa di posizione delle International Theosophy Conferences (ITC), così come postulato dalle loro Dichiarazioni, Scopi e atteggiamento in generale, è incompatibile con il significato più profondo di questa risoluzione.
- Il Consiglio delle ITC, a causa della sua composizione non idonea, si è estraniato dalla funzione che la piattaforma ITC aveva. Invece, le ITC, attraverso i loro recenti incontri e programmazioni annuali sono tornate a essere un consorzio di studi a senso unico. Temi e letture vengono decisi molto prima di ciascun evento e si è notato che, ancora a causa di quella maggioranza nel Consiglio delle ITC che ha l’ultima parola sulle decisioni da prendere, è stato imboccato un sentiero chiaro ma stretto. I relatori, sebbene vengano scelti dalle tre “cosiddette” correnti principali, hanno tutti in comune che dovranno trattare (studiare) esclusivamente materiale o letteratura che sia pienamente conforme con gli scritti di Helena Blavatsky e che provenga da un limitato numero di autori, principalmente della “prima generazione”, che abbiano l’esplicita approvazione della maggioranza del Consiglio delle ITC.
- Se il Consiglio delle ITC fosse composto equamente di individui dalle varie correnti principali, TUTTI loro avrebbero dovuto aderire a, e promuovere, gli scopi delle ITC come stabiliti e interpretati dall’organizzazione che sta gestendo giorno per giorno le ITC: la ST - Point Loma – Blavatskyhouse in Olanda.
- Il vero significato dello slogan “impollinazione incrociata”, introdotto per la prima volta da un membro della ST di Adyar nel 2014 durante il raduno delle ITC di Naarden, Olanda, non è stato compreso, poiché è stato totalmente frainteso. Nonostante ciò, si presume che questa frase sia tuttora una parte essenziale dell’insegna delle ITC. L’impollinazione incrociata non è mai avvenuta agli eventi delle ITC; specialmente quelli tenuti dal 2017 al 2020 possono fornire esempi solo di un’impollinazione a senso unico.
L’impollinazione incrociata non può essere a senso unico.
CONCLUSIONI
I nobili principi contenuti nella risoluzione sulla Libertà di Pensiero sono incompatibili con le dichiarazioni, gli scopi e l’attitudine in generale delle ITC. I sublimi ideali delle origini, promossi da James (JIM) Colbert, da sua moglie Sally e da alcuni altri pionieri dei primi tempi, sono stati oscurati.
Le ITC dovevano essere un ente omnicomprensivo e invece sono diventate un ente autoritario focalizzato solo su una piccola sfaccettatura del diamante teosofico.
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EPILOGO
A voler essere onesti, non avrei mai pensato che sarebbe venuto il momento in cui dover proporre un articolo come questo. Tutti coloro che mi conoscono bene, così come conoscono bene il mio lavoro per le ITC dal 2011 fino a tempi recenti, anche dopo che ne ho lasciato il Consiglio, non hanno dubbio alcuno che io abbia sempre apprezzato totalmente le idee e i valori così meravigliosamente stilati da Jim Colbert e altri e forse non dovrei usare il verbo al passato, perché stimo ancora pienamente tali valori.
Lasciatemi affermare anche, a questo punto, e perché resti documentato, che ero presente sia quando la Dichiarazione di Naarden sia gli scopi delle ITC vennero redatti. Essendo un membro del Consiglio, avevo la carica di Vice-Presidente. Credo di essere stato in grado di bloccare temporaneamente la spudorata e rigida implementazione di tali norme imposte.
NESSUN RANCORE
Voglio essere chiaro: non ho risentimento contro nessuno dei membri o compagni di lavoro della STPL o del suo leader, che ha anche la carica di Vice-Presidente delle ITC. Lo conobbi come una persona gentile, generosa, accudente e ospitale.
La linea di successione, dal sito del TSPL
Riguardo il fatto che egli si presenta come un successore di HPB, il suo approccio alla Teosofia e pertanto alla direzione verso la quale ha deliberatamente e personalmente pilotato le ITC, non la pensiamo allo stesso modo, ma lo rispetto per la sua devozione alla Causa. Il circolo interno attorno al leader è composto per la maggior parte di giovani studenti molto preparati, che lavorano sodo e sono altamente motivati, che passano la maggior parte, se non proprio tutto, il loro tempo libero lavorando per la STPL.
Sta di fatto che, in particolare dopo il 2015, il raduno de L’Aja, la parte operativa divenne totalmente gestita dalla STPL. Perché e come questo accadde non è importante. È così. Il dominio manifestato in ogni cosa le ITC intraprendano è ben visibile ad un osservatore neutrale. Se questo non fosse accaduto, molte altre associazioni con un background teosofico avrebbero guardato alle ITC con occhi diversi e sentito che le ITC erano un qualcosa di valido, si sarebbero fatte avanti e magari si sarebbero prese cura della parte tecnologica e di altri aspetti organizzativi.
LE INTENZIONI
Mi guardo bene dall’analizzare la STPL; quello che fanno nella loro organizzazione è loro piena responsabilità, è affar loro. Nel passato ho incoraggiato alcuni membri della ST di Adyar a seguire i loro corsi, perché quando si parla dello studio de La Dottrina Segreta e di altra letteratura fondamentale, hanno certamente qualcosa da offrire. La quantità di lavoro che hanno compiuto per l’esperimento ITC è lodevole, la STPL dovrebbe essere applaudita per questo, ma, come abbiamo imparato in occultismo, non è la quantità che conta, alla fine contano le intenzioni.
Nel corso degli ultimi anni le ITC sono state trasformate in uno strumento convenientemente dedicato a servire gli scopi della STPL, che sempre più vola sulle ali delle ITC. Le caratteristiche delle ITC o ciò che ne resta, e quelle della STPL si intrecciano sempre più. Per quelle che appaiono essere le loro intenzioni, ora più che mai, grazie al modo in cui è riuscita a usare le ITC, la STPL ha un profilo internazionale e sembra essere entusiasta di questo. Un esempio: nel novembre 2020 la STPL si schierò con alcuni Teosofi brasiliani, alcuni dei quali sono assorti nei mantram “Ritorno a Blavatsky” e “Gettiamo Besant e Leadbeater in pasto ai lupi”. Con i brasiliani e qualche partecipante dal Portogallo e dalla Spagna venne organizzata una conferenza internazionale online dal titolo “Istruzioni di Helena P. Blavatsky mai svelate prima. Le conversazioni di Blavatsky con i suoi studenti”. Anche durante questo evento il leader della STPL enfatizzò, più e più volte, che la collaborazione e il lavorare insieme si basano sullo studio de La Dottrina Segreta e delle Lettere dei Maestri.
A questo link si può leggere la trascrizione del discorso del leader durante tale conferenza: CLICCA QUI
Per guardare il discorso del leader durante l'apertura della più recente conferenza ITC Zoom, tenutasi dal 28 luglio al 1 agosto 2021, CLICCA QUI. L'introduzione fatta dal leader non necessita di ulteriori commenti, in quanto pone l’accento su tutti gli argomenti presentati in questo articolo.
NESSUN LINK
Molto tipicamente, il Consiglio dell’ITC rifiuta perfino di menzionare, nel proprio sito web, coloro che sono stati amici e che molto hanno fatto per la promozione degli eventi delle ITC e della STPL nei loro rispettivi siti web. Al riguardo, l’opinione del Consiglio è che questo darebbe l’impressione che le ITC sostengono altre organizzazioni teosofiche. Ma cosa può esserci di sbagliato, in nome del cielo, nel sostenere un simpatizzante collaborativo? Questa posizione è solo un’altra dimostrazione che la STPL cerca di avere il controllo esclusivo delle ITC.
PER CONCLUDERE
Come abbiamo visto, la risoluzione sulla Libertà di pensiero non è compatibile con quello che attualmente propugnano le ITC. Solo nella totale libertà, con una mente liberata, senza preconcetti o limitazioni, noi ricercatori siamo in grado di trovare la Verità. Non dovremmo mettere i Maestri o Helena Blavatsky su un piedistallo settario. È l’ultima delle cose che avrebbero voluto. Al nome Teosofia non possono essere applicati aggettivi come vera e originale. Sono ostacoli che mal dispongono la mente e la ricerca del libero pensatore.
I membri della ST di Adyar dovrebbero inoltre considerare questa come una sfida straordinaria e prendersi il tempo di leggere e riflettere sulla risoluzione della Libertà di pensiero, stampata sulla seconda pagina di ogni numero de The Theosophist, insieme con la risoluzione sulla Libertà della Società [in italiano tale risoluzione è stata denominata “Libertà dalle Identificazioni”, N.d.T.]. Meditando e riflettendo sui loro contenuti, si realizzerà una nuova comprensione.
Il mio indimenticabile condirettore e mentore per anni, il dr. John Algeo, scrisse, nel suo “COSA DOVREBBERO STUDIARE I GRUPPI TEOSOFICI?”:
un vecchio motto afferma che “La Teosofia è tutto, ma non tutto è Teosofia” intendendo dire che tutto può essere visto da una prospettiva teosofica, sebbene non tutti i punti di vista siano teosofici. Possiamo considerare qualsiasi idea o sistema di pensiero con occhi teosofici e, facendo questo, studiamo e insegniamo Teosofia.
All’inizio del mio percorso decisi di seguire il principio “o è Teosofia o non è Teosofia”, comprendendo più tardi che la Teosofia non è iniziata con Blavatsky né finirà con lei. Questa naturalmente è una faccenda molto personale e ciascun sincero ricercatore dovrebbe scegliere la propria via. Ma, parlando seriamente, nel momento in cui aggiungiamo tutta una serie di restrizioni e condizioni preliminari, il sentiero che percorriamo, apparentemente verso più elevate cime, diverrà presto una china molto scivolosa verso il concetto che “il fine giustifica i mezzi”.
Riunire i Teosofi, non solo delle correnti principali, ma tutti, inclusi gli indipendenti e gli studenti non affiliati, su una piattaforma periodica non è poi così semplice. Oltre alle parti organizzative e tecniche, questo richiede anche altre qualifiche particolari: un atteggiamento omnicomprensivo e una mente aperta. Persone che sappiano veramente unire, che non abbiano intenti dissimulati o nascosti non sono sempre a portata di mano, o vengono ignorate. Inoltre, le idee che ci siamo fatti negli anni, riguardo “cos’è” e “cosa non è” avrebbero bisogno di un attento esame. Qui entriamo nel dominio dell’interpretazione, dei punti di vista, dei concetti. Mi sono dovuto chiedere: “Come vedo le ITC? – quali erano il mio scopo e i miei ideali quando ho iniziato a partecipare, in pieno ed entusiasticamente, alle attività delle ITC?”. Non è piacevole dover riconoscere che talvolta è necessario abbandonare le proprie ipotesi a causa di eventi malaugurati che hanno inficiato il risultato dell’iniziativa, in questo caso la direzione erronea presa dalle ITC.
Bene, lascio correre, prendo le distanze. Le ITC ora servono un altro padrone
… ma il sogno è sempre vivo, comunque…
L’impulso dietro l’iniziativa di fondare le ITC non si è assolutamente spento, anche se l’attuale leadership delle ITC si è allontanata da tale spinta. Nel mio lavoro quale redattore capo del Theosophy Forward ho connessioni con studenti di tutti i tipi, appartenenti alle varie organizzazioni e oltre. Invece che focalizzarci esclusivamente sullo studio intellettuale e su quello che io definisco le tecnicalità mentali teosofiche, dovremmo aprire i nostri cuori illuminando il nostro Primo Scopo, metterci insieme su quale che sia la piattaforma disponibile per formare seriamente e lavorare su un Nucleo di Sorellanza e Fratellanza.
Lasciatemi concludere con dei pensieri che ho usato spesso in precedenza, ma che non posso evitare di citare perché riassumono in un modo bellissimo quello per cui ho lavorato e per cui continuo ancora a lavorare:
Frammento
… ma l’impulso originale che ha prodotto il seme e l’albero, i rami e i germogli, le diramazioni sotterranee con un posto al sole, c’è ancora, e cerca espressione e compimento. Non c’è nessuna necessità di cambiare i confini, annettere altri territori, o di dissolvere compartimenti, salvo che nella prigione della mente. E una mente paralizzata dai ricordi, dalla separazione e dalla paura non potrà mai essere libera. Possiamo trovare il nostro posto nel mondo andando oltre i legami del passato e servendo quell’impulso da qualsiasi parte siamo. Questo è il nostro territorio; questo è il nostro centro; questa è la nostra famiglia teosofica.
(da Roots and Shoots di Dorothy Bell).
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APPENDICE
COSA DICONO HELENA BLAVATSKY E IL MAESTRO K.H. SULLA “LIBERTÀ DI PENSIERO”?
“Possiamo non essere in sintonia con il materialismo, possiamo perfino disprezzarlo, eppure la Società Teosofica non dovrebbe mai dimenticare quanto deve ai Liberi Pensatori. È grazie agli incessanti sforzi di una lunga serie di aderenti al Libero Pensiero — quasi tutti costoro sono stati martirizzati dai bigotti per le loro convinzioni — che noi, nel secolo attuale, godiamo della reale possibilità di esistere come organizzazione”.
Lucifer, 1889, volume 5, n. 25, pagina 76. Suppressio Veri Suggestio Falsi, by the Adversary (HPB).
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“LUCIFER—lo spirito dell’Illuminazione dell’Intelletto e della Libertà di Pensiero— è, metaforicamente, il faro che guida, che aiuta l’uomo a trovare la via attraverso gli scogli e le secche della Vita, poiché Lucifer è il LOGOS nella sua condizione più elevata e l’“Avversario” nel suo aspetto più basso—entrambi riflessi nel nostro Ego”.
The Secret Doctrine, Volume II, Stanza VII The Semi-Divine Down to the First Humanity page 162.
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“La ‘nobile tribuna’ è molto lusinghiera, sebbene la nostra modestia ci spinga a considerarla un miraggio concepito dalla sconfinata immaginazione dei nostri gentili “amici e ammiratori”. Ma, se per ipotesi avesse una qualche esistenza indipendente di suo, preferiremmo di gran lunga discenderne e abbandonarla per sempre anziché accettare il ruolo passivo di un idolo vecchio e ottuso, egualmente indifferente sia alla felicità sia alla miseria e alla sofferenza del mondo circostante. Ricusiamo quell’eccelsa posizione se dobbiamo assicurarcela al prezzo della nostra libertà di pensiero e di parola”.
Collected Writings volume 4 “The Chosen “Vessels of Election” Blavatsky
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“Conferendo valore alla libertà di pensiero sopra ogni altra cosa, come sola via per raggiungere, a un certo punto nel futuro, quella Saggezza di cui ogni Teosofo dovrebbe essere innamorato, riconosciamo il diritto alla stessa libertà tanto ai nostri nemici quanto ai nostri amici”.
The Dual Aspect of Wisdom, H.P. Blavatsky. Lucifer, 1890, v. vii, n. xxxvii, pp. 1-9.
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K.H.:
“Non occorre farvi notare che la proposta disposizione è destinata a portare l’armonioso progresso della “L.L.S.T.”. È cosa riconosciuta da tutti che il meraviglioso successo della Società Teosofica in India è dovuto esclusivamente al principio di saggia e rispettosa tolleranza delle opinioni e credenze altrui. Neppure il Presidente Fondatore ha il diritto d’interferire direttamente o indirettamente con la libertà di pensiero del più umile membro, e tanto meno di cercare d’influenzare la sua opinione personale. È solo quando manca questa generosa considerazione che perfino la minima ombra di divergenza arma i ricercatori di quella stessa verità, altrimenti sinceri e zelanti, con la sferza velenosa dell’odio contro i loro fratelli altrettanto sinceri e zelanti. Vittime illuse della verità deformata, essi dimenticano o non hanno mai saputo che la dissonanza è l’armonia dell’universo”.
The Mahatma Letters to A.P. Sinnett n. 85 / Chronological Sequence n. 120
Link tio English version:
https://www.theosophyforward.com/articles/the-society